Domande Frequenti
Chirurgia Refrattiva
La chirurgia refrattiva è l’insieme delle tecniche utilizzate al fine di correggere i difetti di vista, quali miopia, astigmatismo e ipermetropia. La tecnica più impiegata prevede l’impiego di un laser ad eccimeri che rimodella la cornea attraverso ablazioni molto precise (precisione nell’ordine di micron).
Ulteriori tecniche di chirurgia refrattiva sono rappresentate dall’impianto di lenti intraoculari, cosiddette “fachiche”, adottate per la correzione di difetti elevati in cui la chirurgia laser convenzionale è controindicata.
La chirurgia refrattiva consente di correggere la miopia, l'ipermetropia, l'astigmatismo. Tuttavia, i pazienti prima dell'intervento dovranno essere sottoposti a una serie di esami diagnostici al fine di escludere anomalie di forma della cornea o spessori corneali ridotti che non consentano l’eliminazione completa del vizio di refrazione.
In generale si considerano candidati a tale procedura pazienti che abbiano più di 20 anni, tranne rare eccezioni in cui è possibile intervenire anche prima. Tuttavia, la condizione necessaria è che il difetto di vista sia stabile da almeno 6 mesi, per evitare che aumenti della miopia successivi al trattamento richiedano una nuova procedura per la loro correzione.
L'intervento è eseguito in anestesia locale attraverso l'instillazione di colliri anestetici ed assolutamente indolore; i primi fastidi (bruciore, lacrimazione, fotofobia) compaiono a distanza di circa 1-2 ore dall’intervento.
L'obiettivo della chirurgia con il laser ad eccimeri è di eliminare completamente la dipendenza dagli occhiali o dalle lenti a contatto. Alcuni pazienti che presentano difetti di vista elevati potranno correggerli solo parzialmente e avere bisogno di un occhiale soltanto per alcune particolari situazioni, come la guida notturna. Contrariamente, tutti i pazienti che hanno superato i 40 anni d'età, sebbene possano eliminare completamente gli occhiali per la visione da lontano, avranno bisogno di una correzione per la lettura da vicino.
Qualora fosse necessario, è possibile tornare all’applicazione delle lenti a contatto; in alcuni casi tuttavia le lenti morbide possono essere poco tollerate e la correzione viene eseguita con lenti semirigide.
Il tempo effettivo in cui il laser agisce sulla cornea è molto breve e può variare in funzione dell’entità del difetto di vista; in genere è compreso tra i 20 secondi e 2-3 minuti. Tuttavia, se si considerano anche i tempi necessari alla preparazione del paziente e dell’occhio (l'anestesia, rimozione epitelio, etc.) il tempo complessivo è di circa 5-6 minuti a occhio.
La maggioranza dei pazienti non ha bisogno d'ulteriori interventi dopo una PRK o una LASIK. In caso di imperfezioni dopo un primo intervento, è possibile ripetere la procedura non prima di 3 mesi per una LASIK, o 6-9 mesi per una PRK.
La maggior parte dei bandi non crea limitazioni in merito. Ci sono dei bandi di concorso, i quali specificano la non idoneità del candidato se è stato sottoposto a LASIK o PRK (alcuni bandi delle forze dell'ordine).
A distanza di una settimana dopo una procedura di PRK è possibile ritornare a svolgere le comuni occupazioni e le attività sportive praticate in precedenza senza nessuna restrizione.
E' tuttavia utile evitare ambienti molto assolati, fumosi o polverosi, proteggendo gli occhi qualche giorno con occhiali da sole e instillando colliri al bisogno.
Non esiste un limite assoluto ma relativo alla situazione anatomica di ogni paziente. Tale limite è funzione del difetto di vista, del diametro pupillare, della curvatura e dello spessore corneale. Gli accertamenti preoperatori stabiliscono i margini di correzione determinando la possibilità di eliminare completamente il difetto di vista.
Dopo un intervento di superficie (PRK o Lasek) si ha un paio di giorni fastidio con possibilità di un dolore, bruciore e lacrimazione. L’occhio non è bendato ma si applica una lente a contatto terapeutica che è lasciata per circa 4-5 giorni.
Durante questo periodo non si ha una visione limpida ma la situazione migliora appena si rimuove la lente a contatto.
Nel giro di 8-10 giorni si ha un recupero visivo dell’80%, mentre il restante 20% è raggiunto nell’arco di 2-4 mesi.
Nella prima settimana il paziente deve instillare colliri antibiotici ed antinfiammatori; in seguito saranno prescritte delle lacrime artificiali per circa 3-6 mesi.