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OCT

28 Aprile 2020

L’OCT è una delle metodiche strumentali più recenti impiegate per la diagnosi delle patologie oculari; inizialmente nata esclusivamente per lo studio della retina (macula e polo posteriore), i suoi campi d’applicazione sono stati estesi anche alla valutazione del nervo ottico e della cornea.

L’OCT retinico esegue una scansione topografica della macula (Figura 1) e nervo ottico (Figura 2) fondamentale per la diagnosi e il follow-up delle patologie maculari e del glaucoma fornendo un’analisi morfologica e quantitativa mediante la ricostruzione di mappe volumetriche.

 

Scansione OCT della macula con profilo regolare
Figura 1: Scansione OCT della macula con profilo regolare
Analisi OCT delle fibre del nervo ottico in paziente sano
Figura 2: Analisi OCT delle fibre del nervo ottico in paziente sano

 

E’ un esame non invasivo, molto ripetibile, che non richiede l’iniezione di mezzo di contrasto; unico limite è la necessità di una buona trasparenza dei mezzi diottrici per ottenere immagini di buona qualità.

Indicato anche per lo screening delle patologie maculari, le indicazioni principali sono rappresentate dallo studio della maculopatia senile, miopica, edema maculare cistoide nella retinopatia diabetica e sindromi dell’interfaccia vitreoretinica (membrane epiretiniche, foro maculare, ecc…).

L’esame OCT consente una diagnosi precoce e rapida, riducendo in molti casi le indicazioni all’esecuzione di esami più invasivi quali la fluorangiografia.

Ulteriore indicazione all’OCT è lo studio della testa del nervo ottico (papilla); mediante tale analisi è possibile riconoscere delle alterazioni patologiche (parziale perdita delle fibre nervose, aumento dell’escavazione fisiologica, ecc.) che in alcuni casi consento la diagnosi precoce del glaucoma, ancor prima che siano comparsi i danni funzionali al campo visivo.

In aggiunta, alcune nuove macchine sono state dotate di lenti addizionali in grado di spostare il fuoco della scansione anteriormente ed eseguire un’analisi corneale; in tale modo è possibile ottenere dati morfologici e ricostruzione dello spessore corneale (Figura 3).

Scansione OCT condotta a livello corneale con misura dello spessore

Figura 3: Scansione OCT condotta a livello corneale con misura dello spessore

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