Lo pterigio è una lesione degenerativa fibrovascolare di forma triangolare che ricopre la congiuntiva; sebbene sia una patologia congiuntivale, la cornea risulta coinvolta nella maggior parte dei casi (figura 1), con infiltrazioni superficiali della stessa e conseguenze refrattive qualora sia interessata la zona ottica.
La causa dello pterigio non è ben nota ma, l’esposizione ai raggi ultravioletti e le condizioni di irritazione cronica della superficie oculare, sono fattori che favoriscono la sua insorgenza. La lesione è solitamente bilaterale e si sviluppa in maniera asimmetrica e non prevedibile.
Lo pterigio rappresenta in molti casi solo un problema estetico ed è asintomatico; tuttavia, in alcuni casi induce disturbi cronici funzionali a causa di fenomeni d’infiammazione che provocano la comparsa di rossore, bruciore, lacrimazione e senso di corpo estraneo; in rari casi, quando la lesione è molto estesa, la visione può essere compromessa a causa delle alterazioni refrattive indotte (astigmatismo) o per coinvolgimento dell’asse visivo (Figura 2). La terapia chirurgica è indicata solo nei casi in cui la sintomatologia o le conseguenze refrattive non siano tollerate dal paziente.
La procedura è rappresentata dalla semplice escissione, sotto anestesia topica, dello pterigio (pterigectomia) che seppur tecnicamente semplice è gravata da una percentuale elevata di recidive.
Nei casi avanzati o per recidive la tecnica più indicata è l’escissione con plastica congiuntivale; spesso l’asportazione può essere associata all’applicazione di farmaci antiproliferativi con lo scopo di ridurre i fenomeni cicatriziali e reattivi che sono alla base della ricomparsa della lesione.
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